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La questione etica del consumo di carne e la grammatica della sostenibilità ambientale

L’Informatore Agrario pubblicherà l'articolo La questione etica del consumo di carne e la grammatica della sostenibilità ambientale, scritto da Claudio Di Giovannantonio, Miria Catta e Alessandra Macciocchi (ARSIAL).

L’articolo riguarda il progetto Grace, in particolare le difficoltà affrontate dai piccoli allevamenti estensivi laziali nel contesto di una GDO che non valorizza né la filiera corta né le carni da ovicaprini ed equidi, e il conseguente impatto sulla conservazione delle praterie. Eccone l’abstract:

La conservazione degli habitat di prateria in Appennino è un obiettivo irraggiungibile senza l’implementazione nella GDO di una filiera, locale e multispecie, da allevamenti estensivi al pascolo: una necessità che non trova riscontro nelle dinamiche in atto, che vedono una accentuata distrettualizzazione dell’ingrasso bovino nel nord del Paese, con poche piattaforme distributive, chiusura dei macelli locali e nessuna valorizzazione delle carni da ovicaprini ed equidi, atteso che non viene riconosciuta alcuna centralità alla funzione ambientale della linea vacca-vitello e del pascolo multispecie su habitat di prateria in aree N2000 e, più in generale, su aree di pascolo soggette a processi di transizione per l’insediamento di vegetazione di invasione.

Le evidenze del progetto Life Grace per le ZPS del Lazio attestano una forte divaricazione, tuttora in accelerazione, tra organizzazione della filiera e normative di tutela ambientale che implicano un forte ruolo del pascolamento per la conservazione degli habitat di prateria.

Per leggere tutto l’articolo, clicca qui.

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