Per i piccoli allevatori coinvolti nel progetto Grace, l’accesso ai finanziamenti legati alla PAC è un aiuto importante per continuare a gestire la propria attività, garantendo la produzione sostenibile di alimenti di qualità e la conservazione degli habitat di prateria semi-naturale su cui avviene il pascolamento.
Nei prossimi anni, l’accesso a questi fondi sarà basato sulle valutazioni ClassyFarm, un sistema informatico che classifica gli allevamenti sulla base di criteri legati a benessere animale, biosicurezza e uso di antimicrobici.
Arsial, responsabile di progetto Grace, e l’Università degli Studi della Tuscia hanno condotto e pubblicato lo studio "Valutazione del benessere animale nei sistemi zootecnici estensivi" per verificare come gli allevamenti estensivi si classifichino in base alle checklist ClassyFarm.
Le 15 aziende zootecniche prese in considerazione sono realtà che si trovano all’interno di aree Natura 2000 del Lazio e garantiscono il rispetto delle condizioni di vita degli animali, i quali vivono e si nutrono all’aperto; tuttavia, lo studio ha evidenziato che essi faticano a conformarsi a molti dei requisiti ClassyFarm, sviluppati per gli allevamenti intensivi. Tra le criticità più frequenti si trovano ad esempio il contatto con gli animali selvatici (con danno da predazione) e la mancanza di allarmi antiincendio.
Si tratta di mancanze a cui difficilmente si può rimediare senza costi significativi, impossibili da sostenere per gli allevatori, e tempistiche lunghe. Per quanto riguarda gli adattamenti strutturali, inoltre, il processo di autorizzazione risulta molto complesso per gli allevatori che operano all’interno di aree protette. Per evitare di rimanere esclusi dalle opportunità di supporto, è necessario che gli allevamenti estensivi vengano valutati dalle istituzioni in maniera più adeguata, adottando indicatori diversi che riconoscano le loro caratteristiche uniche e lo stato di benessere degli animali proprio di queste realtà.
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