In vista della prossima COP2020 a Glasgow, il prof. Fabio Attorre dell’Università di Roma La Sapienza - Dipartimento di Biologia Ambientale, partner del progetto LIFE Grace, sottolinea in un articolo per la testata giornalistica online “Huffpost” l’importanza del rispristino e salvaguardia delle praterie attraverso la ripresa dell’attività pastorali di tipo intensive e tradizionali.
Qualche mese fa anche il WWF in occasione dei Pre-Summit della FAO che si è svolto a Roma, aveva sostenuto che l’allevamento estensivo è una delle strategie di conservazione delle biodiversità in particolare degli habitat semi-naturali, tra cui le praterie.
Come riporta il prof Attorre “Le praterie ospitano comunità uniche di piante, rare ed endemiche popolazioni di uccelli, rettili e mammiferi e migliaia di specie di invertebrati, fra i quali preziosi impollinatori come le farfalle e le api selvatiche. Esse giocano un ruolo cruciale anche nello stoccaggio del carbonio atmosferico. Eppure, attualmente solo il 10% dei piani climatici nazionali include riferimenti espliciti alle praterie.”
Fortunatamente negli ultimi anni in Italia, si stanno affermando alcuni progetti ed iniziative inerenti a questa tematica. Uno di questi, ci tiene a sottolineare il prof Attore, è il progetto LIFE Grace, co-finanziato nel 2020 dalla Commissione Europea attraverso il programma LIFE. L’obiettivo del progetto LIFE Grace è quello di promuovere la conservazione degli habitat semi-naturali in alcune aree ZPS laziali attraverso la valorizzazione della zootecnia estensiva di numerose razze autoctone quali bovini ovini ed equini.
ll prof Attorre precisa, inoltre, che “attraverso l’uso di immagini satellitari, tecnici e ricercatori hanno analizzato l’evoluzione degli habitat del pascolo negli ultimi 50 anni, registrando la loro progressiva riduzione negli ultimi 20 anni. Incrociando poi i dati di diverse analisi vegetazionali, i biologi hanno evidenziato il mancato utilizzo di oltre il 15% delle superfici da pascolo: aree in evidente stato di degrado il cui ripristino dipenderà dall’adozione di razionali pratiche pastorali”.
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